Fiammiferi: sono davvero così obsoleti?

Oggi vogliamo fare i romantici e parlarvi di un articolo che, nonostante il tempo, continua ad essere apprezzato dai nostri clienti, conservando il proprio fascino: il fiammifero.
Senza dubbio in passato veniva utilizzato più spesso, ma ancora oggi c’è chi lo preferisce al classico accendino. Esistono poi estimatori che li considerano vere e proprie rarità e che quindi hanno pensato bene di collezionare scatole di fiammiferi, raccogliendo varianti da tutto il mondo e aumentando via via il prestigio della propria raccolta.

La storia del fiammifero

Il termine fiammifero deriva dal latino e significa “colui che porta fiamma”, ma per tanti questa fiamma, soprattutto nei tempi antichi significava letteralmente vita. Il fuoco infatti, come sappiamo, è stato utilizzato per scaldarsi, per cuocere i cibi, per allontanare le bestie e per tanti altri scopi.

Strutturalmente il fiammifero si presenta formato da uno stelo, che può essere di legno ma anche di altri materiali, alla cui estremità è presente una piccola capocchia. Quest’ultima è costituita da sostanze che fungono da innesco per una combustione, in genere tramite lo sfregamento su una superficie ruvida o fosforica. A tal proposito dovete sapere che in passato, presso alcuni locali pubblici come le osterie, venivano appese al muro delle strisce di carta vetro, in modo che i clienti non sporcassero i muri sfregando i propri fiammiferi sulla superficie.

La data d’origine del primo fiammifero è incerta, con testimonianze che rimandano addirittura al Medioevo, quando venivano impiegati dei bastoncini di legno con zolfo, chiamati appunto zolfanelli. Di contro si sa con certezza che la variante minerva risale agli anni ‘20 del 1900.

Tipologie di fiammifero

Considerati in passato indispensabili articoli per fumatori, attualmente i fiammiferi come detto sono utilizzati soprattutto per l’accensione delle stufe, dei fornelli e dei camini. Ne esistono più categorie, che si differenziano per:

  • il materiale del loro stelo: il classico legno o la carta imbevuta con la paraffina;
  • il materiale della testa: con capocchia fosforica o privi di fosforo.

Sul nostro sito potete trovarne varie tipologie, all’interno di un catalogo ricco e perfetto se avete deciso di collezionare scatole di fiammiferi. Trovate familiari, minerva, flip top, cerini, svedesi e tantissime altre varianti, con scatole divertenti, eleganti, classiche o colorate, perfette da tenere in cucina ad esempio, soprattutto se possedete dei fornelli un po’ datati o se vi si è rotta l’accensione automatica.

Ma non è finita qui, in quanto potete trovare anche intere scatole dedicate all’accensione dei sigari o quelle pensate per i vostri barbecue in famiglia.

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